Author Archive: Giovanni Mandolfo
INFORMATIVA ANTIMAFIA – Sul sindacato del giudice amministrativo – Sent. CGA 17.9.2015 n. 600
Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia – Sentenza 17.9.2015 n. 600 (respinge appello)
1.- Ordine pubblico e sicurezza pubblica – Informativa antimafia – Natura – Elementi sintomatici
L’informativa interdittiva di cui all’art. 84 del Decreto Legislativo del 6 settembre 2011 n. 159, costituisce una misura preventiva di contrasto e lotta alla criminalità organizzata intesa ad anticipare la soglia della difesa sociale, sicché non deve necessariamente collegarsi ad accertamenti in sede penale che abbiano il carattere definitivo, potendo essere sorretta semplicemente da elementi sintomatici ed indiziari desumibili dai fatti, dagli atti e dai procedimenti che facciano supporre il pericolo effettivo di infiltrazioni.
2.- Ordine pubblico e sicurezza pubblica – Informativa antimafia – Sindacato giudice amministrativo
Il giudice amministrativo non può svolgere un sindacato pieno e assoluto sugli esiti della informativa prefettizia, ma deve formulare un giudizio di complessiva logicità e congruità delle valutazioni, ampiamente discrezionali, formulate dal Prefetto.
INFORMATIVA ANTIMAFIA: Ordinanze del C.G.A. numeri 328 e 329 del 2014.
Ordine pubblico – Informativa antimafia
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, con le ordinanze numeri 328 e 329, entrambe del 20 giugno 2014, ha preso posizione in merito alla revoca dell’appalto per effetto dell’informazione interdittiva antimafia. In particolare, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, pur respingendo l’istanza cautelare proposta avverso la sentenza appellata, sul presupposto che le motivazioni del provvedimento impugnato “…non sembrano esibire – sulla questione cruciale del ruolo effettivo rivestito dal dipendente investito da misure cautelari – profili di illogicità sindacabili in sede di legittimità…”, ha tuttavia fissato sollecitamente l’udienza pubblica “..considerato .. che la rilevanza degli interessi sociali coinvolti nella controversia ne rende opportuna una tempestiva definizione in sede di merito…”.
IMMEDIATA LESIVITA’ DEL REGOLAMENTO SU OCCUPAZIONE DI SPAZI E AREE PUBBLICHE nella parte in cui prevede la decadenza automatica delle concessioni precedentemente rilasciate. Ordinanza del C.G.A. 17 marzo 2016, pres. Zucchelli, est. Simonetti
Ordinanza del C.G.A. 17 marzo 2016, pres. Zucchelli, est. Simonetti
Enti locali – regolamento comunale – ipotesi di immediata lesività.
Il C.G.A. ha sospeso l'esecutività della sentenza della Prima Sezione del Tar Palermo n.118/2016, concernente l’approvazione del nuovo regolamento comunale per occupazione di spazi ed aree pubbliche ed applicazione della relativa tassa, avendo ritenuto che, pur trattandosi di un regolamento la cui immediata lesività sul piano generale sarebbe revocabile in dubbio in assenza di atti applicativi qui non impugnati, contraddice tale premessa generale la circostanza che il regolamento impugnato rechi una disciplina transitoria, all’art. 38, che si può tradurre in una decadenza automatica delle singole concessioni precedentemente rilasciate, quantunque non ancora scadute; il C.G.A., quindi, ha concluso che, limitatamente a questa parte del regolamento, le censure dei ricorrenti, laddove ne contestano la retroattività degli effetti immediatamente caducanti, presentino apprezzabili elementi di fondatezza, in termini di ragionevolezza e di lesione del principio dell’affidamento.
RIFIUTI ABBANDONATI – ordinanza del C.G.A. 17 marzo 2016, pres. Zucchelli, est. Simonetti sull’ordinanza sindacale di rimozione
ordinanza del C.G.A. 17 marzo 2016, n. 185, pres. Zucchelli, est. Simonetti
Ambiente – rifiuti – ordinanza di rimozione.
In materia di rifiuti abbandonati il C.G.A. – confermando la pronuncia cautelare di primo grado – ha ritenuto che gravano sul privato – quantomeno fino alla definizione nel merito della controversia – le spese da affrontare per l’esecuzione dell’ordinanza sindacale di rimozione e smaltimento, sostenendo che, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, il pregiudizio allegato dal ricorrente – nel caso di specie in modo generico – sia recessivo, tenuto conto che tali spese sono suscettibili di ristoro economico.