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IL C.G.A. RIBADISCE – IN SEDE DI APPELLO CAUTELARE – L’INSUFFICIENZA DEL SOLO VOTO NUMERICO PER GLI ESAMI DI AVVOCATO ord. 21.11.2016, pres. Simonetti, est. Corbino

C.G.A. – ord. 21.11.2016, n. 702,  pres. Simonetti, est. Corbino

Professioni e mestieri – Avvocati – Esami di Stato – Prova scritta – Giudizio di non idoneità a sostenere le prove orali – Motivazione – Voto numerico – Insufficienza

Il Consiglio di Giustizia ha accolto l’appello cautelare e disposto la ricorrezione degli elaborati da parte di una nuova commissione ritenendo sussistente il fumus con particolare riferimento all’adozione dei criteri di valutazione adottati (con speciale riguardo al profilo della motivazione affidata al solo voto numerico).

Nota

Il Consiglio ha, quindi, disposto la ricorrezione degli elaborati giudicati insufficienti da parte di una nuova commissione dettando le modalità concrete a garanzia dell’anonimato e dell’imparzialità.

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CGA ord 702-2016

23 Novembre 2016 | By More

IL C.G.A. LASCIA INTENDERE UNA POSSIBILE REMISSIONE ALL’ADUNANZA PLENARIA SULLA QUESTIONE DELLA SUFFICIENZA DEL SOLO VOTO NUMERICO PER GLI ESAMI DI AVVOCATO CGA, ord. 21.11.2016, pres. Simonetti, est. Corbino

CGA, ord. 21.11.2016, n. 729, pres.Simonetti, est. Corbino  

Professioni e mestieri – Avvocati – Esami di Stato – Prova scritta – Giudizio di non idoneità a sostenere le prove orali – Motivazione – Voto numerico – Non univocità della giurisprudenza in materia – Accoglimento dell’istanza cautelare di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza impugnata ai soli fini della sollecita trattazione nel merito – Possibile deferimento della questione all’Adunanza Plenaria

IL CGA ritenuto che – in considerazione della non univocità sul punto della giurisprudenza, con particolare riferimento alla più recente del Consiglio di Stato e alla conforme meno recente di questo stesso Consiglio di Giustizia Amministrativa – la questione merita approfondimento tempestivo, anche ai fini di un’eventuale remissione della medesima all’Adunanza Plenaria, accoglie l’istanza cautelare ai fini di un sollecito esame nel merito, fissando per la trattazione l’udienza di Gennaio 2017.

Nota

Investito dell’esame dell’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva di una delle numerose sentenze in forma semplificate del Tar Catania, sezione IV – di accoglimento dei ricorsi dei candidati all’esame di Avvocato per ragioni di insufficienza del solo punteggio numerico – il CGA ha ritenuto di tutelare il periculum paventato dal Ministero appellante mediante la sollecita fissazione dell’udienza di merito, ai sensi dell’art. 55, comma 10°, CPA, in previsione di una possibile remissione all’Adunanza Plenaria per comporre il contrasto giurisprudenziale.

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CGAord729-2016

23 Novembre 2016 | By More

PUBBLICO IMPIEGO: la sede di servizio effettiva radica la competenza territoriale – Tar Catania, sez. III, 23.09.2016, ord., pres. Guzzardi, est. Mulieri

Tar Catania, sez. III, 23.09.2016, n. 659, ord., pres. Guzzardi, est. Mulieri

Pubblico impiego – Competenza territoriale – Permessi e trasferimenti ex legge n. 104/1992 –

Processo amministrativo – Competenza territoriale inderogabile ex art. 13 comma 2 C.P.A. – Sede di servizio al momento dell’emanazione del provvedimento – Rilevanza

Il Tar ha riconosciuto la propria competenza per territorio alla luce della ratio della disciplina di favore per il dipendente, in termini di più agevole accessibilità alla tutela giurisdizionale.

Il TAR ha accolto la domanda di sospensione del provvedimento di rigetto dell'istanza di assegnazione ad altra sede  ordinando il riesame della posizione del ricorrente,  tenuto conto dei profili di censura prospettati nel ricorso, con particolare riferimento alla asserite migliori condizioni operative della sede di provenienza rispetto a quella di destinazione.

Nota: Il TAR 

– in via preliminare, rileva la propria competenza a decidere la controversia, dovendosi ritenere che, ai fini dell’individuazione del T.A.R. competente per le controversie in materia di pubblico impiego, nella formulazione dell’art. 13, comma 2, c.p.a, la nozione di “sede di servizio”, deve essere correttamente intesa alla luce della ratio della disciplina, di favore per il dipendente, in termini di più agevole accessibilità alla tutela giurisdizionale (cfr. Cons. Stato Sez. IV, 28-12-2005, n. 7392, seppure in relazione alla disposizione di cui all'art. 3 L. n. 1034/1971); il che comporta che deve coerentemente aversi riguardo all'unità organizzativa presso la quale viene effettivamente svolta l'opera del dipendente al momento dell'emanazione dell'atto; e ciò, in particolare, nel caso in cui l'effettiva utilizzazione del dipendente nella sede di servizio, seppure temporanea, sia caratterizzata da “profili di relativa stabilità” (Cons. Stato n. 7392/2005 cit.).

– ha, poi, disposto che l’Amministrazione è tenuta a riesaminare la posizione del ricorrente medesimo, tenuto conto dei profili di censura prospettati nel ricorso, con particolare riferimento alla asserite migliori condizioni operative della sede provenienza rispetto a quella di destinazione.

21 Novembre 2016 | By More

L’OPERA PUBBLICA “SA DA FARE” PIUTTOSTO CHE NO! L’istanza di sospensione dell’aggiudicazione di un appalto recede alle esigenze di tempestiva realizzazione dell’opera pubblica

T.A.R. Catania, sez. I, 21.10.2016, n. 784, ord. – pres. Vinciguerra, rel. Barone

Processo amministrativo – Giudizio cautelare – Periculum – Appalti – Assetto idrogeologico – Prevalenza interesse pubblico.

Il Tar rigetta la domanda cautelare di sospensione dell'aggiudicazione definitiva dell'appalto di lavori di miglioramento dell'assetto idrogeologico del territorio, consideratro che, in disparte l’apparente infondatezza delle censure di legittimità, "in ragione della natura dell'intervento finalizzato alla messa in sicurezza di un torrente e quindi delle sottese e prioritarie esigenze di tempestiva realizzazione dell'opera pubblica, non sussistono i requisiti di estrema gravità ed urgenza, richiesti dall'art. 119, 4° comma, c.p.a."

19 Novembre 2016 | By More

PUBBLICO IMPIEGO – SANITARI – INCARICO DIRIGENZIALE – CONFERIMENTO – SELEZIONE – Difetto di giurisdizione – TAR Catania, sez. IV, ord., 3.11.2016, pres. Pennetti, rel. Bruno.

TAR Catania, sez. IV, ord., 3.11.2016 n°832, pres. Pennetti, rel. Bruno.

Pubblico impiego – Sanitari – Incarico dirigenziale – Conferimento – Selezione – Difetto di giurisdizione.

Spetta al Giudice Ordinario (con conseguente difetto di Giurisdizione del Giudice Amministrativo) la cognizione delle controversie in materia di conferimento di incarichi dirigenziali, ivi compresi quelli di direzione di struttura complessa in ambito sanitario, trattandosi di procedura attinente alla gestione del rapporto di lavoro privatizzato. E ciò indipendentemente dalla natura dell’atto impugnato (endoprocedimentale o finale).

Nota

Il TAR ha rigettato, per difetto di giurisdizione, la domanda cautelare relativa alla deliberazione del Direttore Generale dell’Azienda Cannizzaro di Catania, con la quale sono stati approvati gli atti della selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di un incarico di direzione di struttura complessa. Il TAR, confermando quanto precedentemente statuito dalla medesima Sezione in analoga fattispecie (cfr. sent. n°653/2016), ha ritenuto che spetta al giudice ordinario la giurisdizione sulla controversia avente ad oggetto il conferimento di un incarico di dirigente di struttura complessa, trovando applicazione l’art. 63, comma 1, del D. Lgs n°165/2001. E ciò senza che rilevi la distinzione, tra gli atti impugnati, tra quelli endoprocedimentali e quello finale della procedura, attenendo tutti alla medesima procedura (che non può essere frazionata) finalizzata al conferimento di un incarico dirigenziale ed essendo tutti caratterizzati dall’inerire strettamente alla gestione del rapporto di lavoro privatizzato.

16 Novembre 2016 | By More

LA SEPARAZIONE PERSONALE NON GIUSTIFICA LA REVOCA DI TRASFERIMENTO IN ALTRA SEDE – TAR – Catania, sez. IV, ord. 26.9.2016, pres. Pennetti, rel. Cumin

TAR Catania, sez. IV, ordinanza 26.9.2016, n. 670, pres. Pennetti, rel. Cumin .

Professione e Mestieri – Notaio – Istanza di revoca del trasferimento ad altra sede. Gravi e comprovati motivi – Separazione personale – Insufficienza ex se. 

La revoca della domanda di trasferimento di un notaio ad altra sede è soggetta ai criteri temporali (1 mese dalla data di pubblicazione del decreto di trasferimento nella Gazzetta Ufficiale) e causali (il sussistere di gravi e comprovati motivi), previsti dall’art. 1 della L. 197/1976. I “gravi e comprovati motivi” previsti dalla normativa non possono consistere in un qualsiasi disagio e/o difficoltà personale del notaio richiedente la revoca del trasferimento, ma deve essere fornita la prova del sopravvenuto vulnus alla salute psicofisica. Le vicende della separazione personale del notaio dal proprio coniuge, non accompagnate dalla prova di sussistenti patologie clinicamente accertate, non costituiscono gravi e comprovati motivi che legittimano l’accoglimento dell’istanza di revoca del trasferimento ad altra sede.

Nota

Il TAR ha rigettato l’istanza di sospensione cautelare del decreto del Ministero della Giustizia, con cui è stata rigettata la richiesta di revoca del decreto di trasferimento ad altra sede, formulata dal notaio ricorrente. Il G.A. ha statuito che deve tenersi conto della “necessità di garantire la stabilità degli avvenuti trasferimenti”, così come argomentato dall’Amministrazione intimata. L’art. 1 della L. 197/1976 prevede i criteri che devono sussistere per l’esercizio del potere di revoca in relazione ad una già proposta domanda di trasferimento; Tali criteri sono i limiti temporali (1 mese dalla data di pubblicazione del decreto di trasferimento nella Gazzetta Ufficiale) e causali (il sussistere di gravi e comprovati motivi). I suddetti criteri devono, pertanto, consistere per poter prevalere sul bene/interesse finalizzato ad una buona organizzazione del servizio di pubblico interesse reso dagli esercenti la professione notarile, in un’ottica di adeguato bilanciamento fra gli interessi parimenti sensibili di cui agli artt. 32 e 97 Cost. I “gravi e comprovati motivi” previsti dalla normativa non possono consistere in un qualsiasi disagio o difficoltà personale che il notaio, autore di una domanda di trasferimento, manifesti in un momento successivo, ma deve essere fornita la prova di un sopravvenuto vulnus alla salute psicofisica del soggetto che esercita funzioni notarili (in relazione al rapporto di servizio, sia pure assai particolare, che lo lega all’Amministrazione della Giustizia, e che onera quest’ultima di conformare comunque la propria condotta ai dettami dell’art. 2087 c.c.); Nella fattispecie in esame, il TAR ha statuito che le vicende relative alla separazione personale della ricorrente, non accompagnate dalla prova di sussistenti patologie clinicamente accertate che da esse traggano causa, costituiscono un fatto incidente solamente nella vita di relazione e come tali non integrano gli estremi del pericolo di un pregiudizio grave ed irreparabile necessario per la concessione della misura cautelare richiesta;

16 Novembre 2016 | By More

ANCHE IL C.G.A. RITIENE INSUFFICIENTE IL SOLO VOTO NUMERICO PER GLI ESAMI DI AVVOCATO- ord. 21.10.2016, pres. Simonetti, est. Corbino

C.G.A., ord. 21.10.2016 n. 668, pres. Simonetti, est. Corbino

Professioni e mestieri – Avvocati – Esami di Stato – Prova scritta – Giudizio di non idoneità a sostenere le prove orali – Motivazione – Voto numerico – Insufficienza

Professioni e mestieri – Avvocati – Esami di Stato – Prova scritta – Giudizio di non idoneità a sostenere le prove orali – Composizione commissione – Illegittimità

Il Consiglio di Giustizia ha accolto l’appello cautelare e disposto la ricorrezione degli elaborati da parte di una nuova commissione ritenendo sussistente il fumus con particolare riferimento sia alla composizione della commissione, sia all’adozione dei criteri di valutazione adottati (con speciale riguardo al profilo della motivazione affidata al solo voto numerico.

Il Consiglio ha, quindi, disposto la ricorrezione degli elaborati giudicati insufficienti da parte di una nuova commissione dettando le modalità concrete a garanzia dell’anonimato e dell’imparzialità.

Nota:

Nello specifico il CGA ha statuito che  i compiti da riesaminare (in fotocopia nella quale saranno resi illeggibili segni e giudizi eventualmente presenti) saranno fatti pervenire a due nuove diverse commissioni in due rispettivi plichi (uno per tipologia di compito), in ciascuno dei quali andranno inseriti il compito da rivalutare del candidato in questione accompagnato da 4 ulteriori compiti, nei quali siano stati resi illeggibili eventuali segni e giudizi in essi apportati. Di tali 4 compiti, 2 saranno estratti a sorte tra quelli giudicati sufficienti (con voto perciò di almeno 30) e 2 estratti a sorte tra quelli giudicati con votazione insufficiente. La commissione esprimerà sui 5 compiti inclusi in ciascun plico il proprio motivato giudizio di sufficienza/insufficienza.

16 Novembre 2016 | By More

FINANZIAMENTO PROGETTO OPERA PUBBLICA – REVOCA – Tar Catania, III, ord. 7.11.2016, n.830 – pres. Pennetti, rel. Cumin

Tar Catania, III, ord. 7.11.2016, n. 830, pres. Pennetti, rel. Cumin

Contributi e agevolazioni – Revoca – Violazione dell'obbligo di pubblicazione sulla G.U.C.E. – Comparazione tra interesse alla realizzazione dell'opera pubblica ed interesse al ripristino della legalità – Mancanza – Tutela cautelare – Accoglimento

Il Tar ha sospeso il decreto del dipartimento regionale dell’Energia del 24.3.2016 che aveva estromesso dalla graduatoria definitiva approvata il 17.5.2013 il progetto di un Comune:

– tenuto conto della idoneità dei chiarimenti forniti dal Comune ricorrente circa la ultimazione dei lavori finanziati entro il termine perentorio del 31.12.2015;

– ritenuto che l’unica ragione della disposta revoca sia rappresentata dalla mancata pubblicazione in G.U.C.E. del bando relativo all’affidamento dell’appalto per la realizzazione dei finanziati interventi;

– considerato che tutto ciò consente delibare come verosimilmente fondata, allo stato, la censura del Comune ricorrente circa la mancata verifica, da parte dell’Amministrazione intimata, della “sussistenza di un interesse pubblico prevalente a quello sotteso alla realizzazione del progetto (non identificabile con il mero ripristino della legalità violata)”.

Nota.

La revoca del finanziamento di un’opera pubblica è illegittima se, accertato l’avvenuto completamento dei lavori entro il termine prescritto, è basata esclusivamente su un inadempimento della stazione appaltante consistito nella mancata pubblicazione del bando in G.U.C.E., dovendosi ritenere prevalente l’interesse pubblico sotteso alla realizzazione del progetto, rispetto a quello costituito dal mero ripristino della legalità violata.

14 Novembre 2016 | By More

APPALTI: RITO SUPER SPECIALE IN MATERIA DI CONTRATTI PUBLICI – DEFINIZIONE IMMEDIATA DELLA CONTROVERSIA. PROVA DEI REQUISITI TECNICO PROFESSIONALE DI PARTECIPAZIONE – Tar Catania, sez. III, 24.10.2016, n. 2622, sent., pres. Guzzardi, est. Mulieri

Tar Catania, sez. III, 24.10.2016, n. 2622, sent., pres. Guzzardi, est. Mulieri

Processo amministrativo – Contenzioso appalti -– Rito super speciale ex art. 120, commi 2 bis e 6 bis, c.p.a. – definizione in Camera di Consiglio o con sentenze in forma semplificata.

Contratti pubblici nei settori ordinari – Aggiudicazione – Requisiti di partecipazione e di qualificazione – Requisiti soggettivi di ordine tecnico-professionale – Dimostrazione.

Il rito super speciale di cui all’art. 120, co. 2 bis, c.p.a., per l’impugnativa delle esclusioni e ammissioni alla procedura di affidamento all’esito della valutazione dei requisiti soggettivi, in mancanza di richiesta di fissazione di udienza pubblica, va immediatamente definito nell'udienza cautelare ove ne ricorrano i presupposti ovvero con sentenza in forma semplificata.

In base alle disposizioni del nuovo codice degli appalti la dimostrazione dei requisiti di cui al comma 1, lettere b) e c) dell’art. 83 è fornita, a seconda della natura, della quantità o dell'importanza e dell'uso delle forniture o dei servizi, utilizzando i mezzi di prova di cui all'articolo 86, commi 4 e 5;

Gli operatori economici possono avvalersi di qualsiasi mezzo idoneo documentale per provare che essi disporranno delle risorse necessarie; i medesimi possono essere dimostrate con uno o più mezzi di, prova di cui all'allegato XVII, Parte II, in funzione della natura, della quantità o dell'importanza e dell'uso dei lavori, delle forniture o dei servizi; l’allegato XVII, Parte II prevede tra i mezzi per provare le capacità tecniche degli operatori economici di cui all'art. 83, alla lettera i), una dichiarazione indicante l'attrezzatura, il materiale e l'equipaggiamento tecnico di cui l’imprenditore o il prestatore di servizi disporrà per eseguire l'appalto.

NOTA

La ricorrente ha impugnato il provvedimento di esclusione con il rito super speciale previsto dall’art. 120, comma 2 bis, c.p.a., introdotto dall’art. 204 del d.lgs. n. 50/2016, a tenore del quale “il provvedimento che determina le esclusioni dalla procedura di affidamento e le ammissioni ad essa all’esito della valutazione dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e tecnico-professionali va impugnato nel termine di trenta giorni decorrente dalla sua pubblicazione sul profilo del committente della stazione appaltante…”. Non avendo le parti chiesto la fissazione dell’udienza pubblica, all’esito della camera di consiglio all’uopo fissata, il Tar ha deciso con sentenza abbreviata, anche in relazione ai profili dell’aggiudicazione e del risarcimento, ritenendo che, per essi, ricorressero i presupposti per una decisione in forma semplificata ex artt. 60 e 120, comma 6, c.p.a.

Il Tar ha accolto la domanda di annullamento del verbale di gara con il quale è stata disposta l’esclusione della ricorrente dalla procedura e dell’aggiudicazione in favore della controinteressata, dichiara la caducazione del contratto di appalto nelle more stipulato e rigetta la domanda di risarcimento, tenuto conto:

– che in base agli artt. 83, comma 7, 86, punto 5, e Allegato XVII – Parte II del D.lgs. n. 50/2016, la dimostrazione dei requisiti di cui al comma 1, lettere b) e c) dell’art. 83 è fornita, a seconda della natura, della quantità o dell'importanza e dell'uso delle forniture o dei servizi, utilizzando i mezzi di prova di cui all'articolo 86, commi 4 e 5;

– che gli operatori economici possono avvalersi di qualsiasi mezzo idoneo documentale per provare che essi disporranno delle risorse necessarie; – che le capacità tecniche degli operatori economici possono essere dimostrate con uno o più mezzi di, prova di cui all'allegato XVII, Parte II, in funzione della natura, della quantità o dell'importanza e dell'uso dei lavori, delle forniture o dei servizi;

– che l’allegato XVII, Parte II prevede tra i mezzi per provare le capacità tecniche degli operatori economici di cui all'art. 83, alla lettera i), una dichiarazione indicante l'attrezzatura, il materiale e l'equipaggiamento tecnico di cui l’imprenditore o il prestatore di servizi disporrà per eseguire l'appalto; – che, pertanto, contrariamente a quanto ritenuto dalla Stazione appaltante, la dichiarazione resa dalla ricorrente (relativa ai mezzi dei quali disporrà per l’esecuzione del servizio di che trattasi) costituisce un requisito non per l’ammissione bensì per la stipula del contratto, risultando chiaramente prevista dalla legge tra i mezzi di idonea prova delle proprie capacità tecniche. 

 

 

14 Novembre 2016 | By More

E’ OBBLIGO DEL PROPRIETARIO VIGILARE SUL PROPRIO TERRENO PER EVITARE IL DEPOSITO DI RIFIUTI DA PARTE DI TERZI

T.A.R. Catania, sez. I, 04.11.2016, n. 824, ord. pres. Vinciguerra, rel. Barone

Enti Locali – Rifiuti – Ambiente Processo amministrativo – Impugnazione ordinanza rimozione rifiuti – Obblighi del proprietario

Giudizio cautelare – Periculum – Contemperamento interessi – Quello pubblico è prevalente

Il Tar ha respinto l'istanza di sospensione di efficacia dell'ordinanza di rimozione rifiuti (con residui di amianto) e ripristino dello stato dei luoghi avanzata dai proprietari del fondo oggetto di discarica abusiva, rienendo che "non risulta adottata, da parte ricorrente, alcuna misura concreta idonea a scongiurare il deposito di rifiuti sul suolo di proprietà e che la negligenza della custodia della proprietà immobiliare ha favorito l'accumulo dei rifiuti stessi";  ed ancòra, "che nel bilanciamento dei contrapposti interessi è comunque prevalente quello sotteso all'adozione dell'atto e finalizzato alla salvaguardia ambientale e alla salute collettiva".

 

12 Novembre 2016 | By More